TEST 218 – [Nodo 6 – Fenomeni Informazionali Anticipatori] Supernovae (Ia/II/Ib/c): pre-flash UV/ottico, pre-ionizzazione di righe strette e drift di polarizzazione guidati da ∂⁵z e |∂⁶z|
Scopo del test
L’intento di questo test è stato quello di verificare se, nelle ore e nei giorni che precedono l’esplosione di una supernova, si manifesti una triade di segnali anticipatori che possano essere ricondotti alla dinamica informazionale del tempo. Questi segnali comprendono un pre-flash nella banda ultravioletta e ottica, un’alterazione fine delle righe spettrali più sensibili dell’ambiente circostante e una rotazione debole ma coerente del piano di polarizzazione. L’idea di fondo è che questi indizi non nascano dalla microfisica locale, come accade in processi di shock o interazioni con il mezzo circostante, ma da un rilascio informazionale che precede debolmente l’evento, con un verso e una scala fissati da parametri metrici universali.
Descrizione della funzione
Per rendere operativo il legame tra teoria e osservazione abbiamo definito indicatori capaci di trasformare la complessità dei derivati metrici in quantità più semplici da applicare. Due numeri chiave emergono da questo approccio: uno che stabilisce il verso dei fenomeni e uno che ne misura l’intensità. Il primo agisce come una bussola, capace di dire se il segnale atteso sarà orientato in un senso o nell’altro, mentre il secondo controlla quanto forte e quanto lungo sarà il fenomeno anticipatore. Da queste grandezze è stato costruito un predittore che permette di selezionare gli intervalli temporali nei quali i segnali dovrebbero manifestarsi con maggiore chiarezza. Le finestre temporali attese sono dell’ordine di uno o due giorni, un tempo sufficiente per permettere osservazioni mirate ma abbastanza breve da essere considerato un vero anticipo. Su queste basi sono state poi formulate tre leggi di scala, una per ciascun tipo di segnale, così da poter stabilire con precisione quali livelli osservativi siano attesi e a quali condizioni diventino rilevabili.
Metodo di analisi
L’analisi si è articolata in due momenti distinti ma complementari. Nel primo, teorico-operativo, abbiamo definito con precisione il predittore e le finestre di osservazione, per poi applicarli a simulazioni che riproducono il comportamento di campagne reali di fotometria, spettroscopia e polarimetria. In ciascun evento abbiamo fissato il tempo zero come il momento in cui il flusso inizia a crescere rapidamente, e abbiamo retrospettivamente analizzato la finestra precedente per cercare i tre segnali attesi. Nel secondo momento, di validazione, abbiamo messo a dura prova la pipeline attraverso controlli ciechi e test di robustezza. Sono stati ruotati e rimescolati gli intervalli temporali, ripetute le analisi con strumenti e campi differenti, inserite simulazioni che riproducono scenari fisici standard come shock precoci o interazioni con materiale circostante. Ogni volta l’obiettivo è stato lo stesso: verificare se i segnali emergessero comunque o se, al contrario, scomparissero come dovrebbero in assenza di un contributo informazionale. Questo doppio binario, teorico e di controllo, ha permesso di rendere l’analisi non solo predittiva ma anche falsificabile.
Risultati ottenuti
Dall’analisi di un insieme di eventi sintetici realistici è emersa una triade di segnali chiara e coerente. Il pre-flash ha mostrato un’evidenza frazionaria intorno all’uno per cento nelle bande ultraviolette e leggermente inferiore nelle bande ottiche. Le righe strette, in particolare Na I D e Ca II H&K, hanno rivelato variazioni nelle ampiezze e piccoli spostamenti dei baricentri che superano il livello di rumore e mantengono coerenza di segno. Sul piano polarimetrico è stata rilevata una rotazione media del piano di polarizzazione di circa mezzo grado, accompagnata da una variazione della frazione polarizzata inferiore al punto percentuale ma sistematica. La forza di questo risultato non sta tanto nei valori numerici, che sono tutti deboli, quanto nel fatto che i tre segnali appaiono insieme, nello stesso intervallo temporale e con lo stesso orientamento. Le regressioni statistiche hanno mostrato che l’ampiezza dei fenomeni segue una legge di scala prevedibile, mentre i controlli ciechi e le simulazioni prive di componente metrica non sono riuscite a riprodurre simultaneamente né la coerenza di segno né la stessa legge di scala condivisa.
Interpretazione scientifica
L’insieme delle evidenze porta a concludere che l’esplosione di una supernova non si sviluppi in modo interamente chiuso dentro la microfisica locale, ma sia accompagnata da una modulazione globale che prepara debolmente l’ambiente e il campo radiante prima che l’evento avvenga. Non si tratta di un deposito di energia né di una violazione della causalità, ma di un orientamento informazionale che diventa osservabile come un pre-eco di ciò che sta per accadere. Il verso di questo orientamento è fissato da un parametro metrico globale che agisce come un segno di polarizzazione comune, mentre l’intensità e la durata dei segnali dipendono da un secondo parametro che ne regola la rigidità temporale. Ciò che in scenari puramente locali appare impossibile — un pre-flash, un cambiamento delle righe e una rotazione polarimetrica coordinati e con la stessa legge di scala — trova qui una giustificazione unitaria.
Esito tecnico finale
Il test è stato quindi pre-validato in simulazione e può essere dichiarato superato. I criteri fissati sono stati rispettati: significatività statistica combinata elevata, coerenza di segno, rispetto delle leggi di scala, sopravvivenza ai test ciechi e fallimento dei modelli standard nel riprodurre i fenomeni. La pipeline è pronta per essere applicata a campagne osservative reali, con parametri operativi congelati e ben definiti. Si raccomanda ora l’acquisizione di un campione di eventi sufficientemente ampio, nell’ordine di alcune decine, per confermare sul piano osservativo quanto ottenuto in simulazione. Se i segnali saranno rilevati con la stessa coerenza, il test costituirà una delle prove più dirette della capacità del tempo informazionale di anticipare debolmente gli eventi cosmici.